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SAN VALENTINO.
A Vico del Gargano, conosciuto sin dall’antichità come il paese degli agrumi,
prima del 1618, quando cioe’ le reliquie del Santo Patrono ivi giunsero, l’avente
diritto a proteggere la piccola comunità era san Norberto, santo che
venne introdotto dalla comunità slava, ma Norberto veniva festeggiato
nel mese di giugno, per cui agli abitanti del paese non sembrava un santo
adatto da invocare per proteggere gli agrumeti da vento, grandine e
gelate invernali, cosi’ con questa motivazione, una delegazione di abitanti
si recò a Roma per cercare un nuovo Santo Patrono.
La leggenda racconta che fu lo stesso San Valentino a scegliere i vichesi
perché il capo della delegazione, mentre camminava tra le catacombe romane,
urtò contro un braccio che sporgeva da un loculo, e quel braccio apparteneva
proprio al santo umbro e fu cosi che le sue reliquie, il 14 febbraio, furono
prelevate e portate nella cittadina garganica dove fu costruita una chiesa e un
altare gremito di arance.
È da quel 14 febbraio di quasi 400 anni fa che ogni anno i vichesi rendono
onore al loro Patrono con una festa che celebra le tradizioni del paese e
tiene sempre vivo l’amore versa la propria terra.
Il giorno della festa degli innamorati si celebra la messa solenne,
nella chiesa Madre, e la statua del santo,
in legno dorato sfila per le vie del paese addobbato con agrumi e alloro,
ed è in questa occasione che, vengono benedette piante ed i frutti di aranci e limoni
elementi caratterizzanti della festa.
I vicoli e le piazzette del suo centro storico si vestono a festa con addobbi di arance,
limoni e foglie di alloro, per accogliere frotte di giovani in amore.
Una secolare tradizione racconta che mangiare le arance benedette dal patrono
San Valentino e berne il succo, esaudisca tutti i desideri di gioia e felicità,
come una miracolosa pozione d’amore.
Uno scorcio tipico del centro storico porta il suggestivo nome di"Vicolo del bacio",
strettissima viuzza di solo 50 cm di larghezza e lunga 30 metriche garantisce
dolci effusioni e facili contatti, resa ancora più affascinante dalle leggende
che si narrano: qui erano soliti incontrarsi gli innamorati, lasciando lettere
romantiche e scambiandosi promesse d’amore.